Celestino Vietti è uno dei talenti più attesi del motociclismo italiano, ha chiuso il mondiale di Moto2 al settimo posto ma dimostrando di avere un buon talento.
Ora ci si aspetta molto da lui con la speranza che anno dopo anno possa arrivare a fare cose sempre più importanti. E sarebbe incredibile visto che il campione di questa generazione ce l’abbiamo già, Pecco Bagnaia.
Vietto è nato a Ciriè il 13 ottobre del 2001 e dunque ha compiuto da poco 23 anni. Estremamente giovane ha davanti a sé una splendida carriera che potrà permettergli di togliersi molte soddisfazioni. Lo ha dimostrato già quest’anno con un risultato davvero importante.
Nel campionato mondiale di Moto2 ha chiuso quest’anno a 165 punti arrivando settimo con il team Red Bull KTM Ajo. Davanti a lui sono arrivati ben cinque spagnoli e il vincitore giapponese. Troviamo in ordine, dal basso verso l’alto: Lopez e Aldeguer della SpeedUp Racing, Garcia della MT Helmets MSI, Gonzalez della Qjmotor Gresini Moto2, Canet della FAntic Motor e primo Ogura della Mt Helmets MSI.
Una stagione avvincente dove Vietti ha anche dimostrato di avere la possibilità di arrivare più in alto, ma dove ha pagato anche qualche complicazione di più nel corso del tempo. Andiamo a scoprire qualcosa di più sul ragazzo.
Celestino Vietti-Rasmus è un pilota dal talento precoce, pensate che ad appena 14 anni nel 2015 vince il campionato italiano Premoto3 250 4t nella categoria del CIV vincendo ben sette gare su otto. Dimostra così, fin da subito, di essere un personaggio di cui parlare e che merita grande attenzione. Cosa confermata poi dai fatti successivamente.
Nel dicembre dello stesso anno entra nella VR46 Academy, l’accademia di giovani talenti fondata da Valentino Rossi. Qui inizia subito a dimostrare di avere talento tanto che in poco tempo si merita la Moto3 dove arriva nel 2016 nella squadra RMU Racing.
Straordinario è l’approccio fino a quando nel 2018 in Moto3 raggiunge il suo risultato migliore di sempre e cioè il quinto, anche se va detto che il sesto in Moto2 vale forse anche di più.
In carriera questo ragazzo ha disputato 111 gare ufficiali, vincendone 9 e con 19 podi. Si tratta di numeri ancora un po’ troppo bassi per pensare a domani e si deve lavorare tanto oggi. Nonostante questo il talento è innegabile e i suoi traguardi sono già importanti anche se le aspettative sono ancora più alte. Vedremo cosa accadrà da qui a qualche anno quando gli auguriamo di essere in MotoGp.
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