L’addio del capo di Stellantis, Carlos Tavares ha lasciato tanti interrogativi. Chi prenderà il suo posto? Ma soprattutto, come è potuto succedere?
L’addio improvviso del CEO di Stellantis, il dirigente Carlos Tavares, ha lasciato tanti punti interrogativi su una faccenda che non sembra scoppiata nel giro di pochi giorni. Evidentemente, tra il direttore di una delle holding automobilistiche più importanti del continente ed il resto degli altri dirigenti c’erano da tempo dei contrasti che, alla fine, si sono rivelati insanabili.
Sicuramente a quanto accaduto negli ultimi giorni ha contribuito il risultato altalenante del marchio che ha perso secondo i dati ufficiali almeno il 26% delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un risultato deludente anche se confrontato alla concorrenza – Ford e Volkswagen in primis – che sta arrancando allo stesso modo da tempo.
La stampa specializzata non ha perso tempo nell’informarsi sui retroscena dell’accaduto. Sembra che ci siano informazioni extra riguardanti l’addio di Carlos Tavares a Stellantis arrivati proprio nelle ultime ore. No, non sembra essere stata una separazione serena e rimane da chiedersi da quanto andassero avanti i contrasti tra il CEO e gli altri dirigenti.
Una nuova indiscrezione pubblicata da Il Giornale in queste ore mette sotto tutta un’altra luce la fuoriuscita di Tavares dal gruppo che ha guidato per anni ottenendo anche tanti risultati importanti nei primi anni della gestione. Da qualche anno però le cose non andavano bene tra contrasti con il Governo, auto che stentano a decollare nelle vendite e clienti che hanno perso la fiducia dopo la questione Takata.
L’indiscrezione parla infatti di una furiosa discussione tra l’allora CEO Tavares ed il suo Consiglio di amministrazione che sarebbe avvenuta tra il 25 ed il 28 novembre, quando era ancora a capo dell’azienda: “Non voglio interferenze con il mio lavoro, non dovete mettere bocca su fatti che non vi competono” sarebbero le parole pronunciate al culmine della lite, o almeno la trascrizione di quanto è avvenuto.
Sembra evidente che se questo retroscena fosse confermato il licenziamento del CEO sia arrivato al culmine di un rapporto sempre più negativo con gli altri collaboratori interni all’azienda. Resta ancora da chiarire il futuro dell’azienda dato che per ora, non si sa chi potrebbe subentrare e prendere il posto di un uomo che nel bene e nel male ha dato il suo volto all’azienda per così tanto tempo.
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